Casola Valsenio, in romagnolo Chêsla, è un comune di 2.470 abitanti della provincia di Ravenna che possiamo definire la “Piccola Provenza Italiana” visto lo stretto legame con le piante officinali, tra le quali primeggia la lavanda.
Una solida e antica attività economica e culturale di Casola Valsenio, sorta attorno alle piante officinali, ha favorito la nascita del Giardino delle Erbe, la realizzazione della Strada della Lavanda, un Mercatino serale estivo e una cucina che si è evoluta proponendo, grazie all’uso delle erbe aromatiche, piatti leggeri, gradevoli e salutari che riavvicinano l’uomo alla natura.
L’attenzione verso il verde, la natura e l’ambiente ha favorito anche il recupero di antiche piante da frutto che fornivano alla popolazione contadina un importante contributo alimentare.
Nella botte piccola c’è il vino buono
Casola Valsenio è un piccolo paesino che ha però tanto da offrire e nulla da invidiare alle città romagnole.
Infatti, gode di un ricco patrimonio storico-architettonico.
A Casola Valsenio troviamo la villa Il Cardello, antica foresteria dell’Abbazia di Valsenio nonché residenza del famoso poeta e scrittore Alfredo Oriani. Oggi, l’abitazione è divenuta monumento nazionale ed è adibita a casa-museo dello scrittore.
Troviamo inoltre la Rocca medievale di Monte Battaglia risalente al XII secolo. Posta sulla sommità dell’omonimo monte, a 715 m s.l.m., tra le vallate del Senio e del Santerno, nella sua lunga storia è stata teatro di aspre contese e battaglie, da quella tra Goti e Bizantini nel VI secolo, fino ai drammatici e sanguinosi combattimenti del 1944 (dal 24 settembre all’11 ottobre), durante la seconda Guerra Mondiale. Luogo di memoria degli eventi bellici e della Guerra di Liberazione nazionale, la Rocca di Monte Battaglia è stata sottoposta a un’intensa opera di ripristino e restauro negli anni ’80 del XX sec.
Ultima ma non ultima la Torre Civica, detta dell’Orologio, era in origine il campanile dell’antica chiesa di Santa Lucia, costruita tra il XIV e il XV secolo e appartenuta ai Domenicani. In seguito, l’ordine si spostò nella nuova chiesa arcipretale terminata nel 1559. L’orologio venne collocato sul campanile nel 1560.
Tra i luoghi d’interesse storico-architettonico troviamo anche l’Abbazia di San Giovanni Battista in Valsenio, la chiesa arcipretale di Casola dedicata a Santa Maria Assunta e le pievi di Settefonti e di Sant’Apollinare in Castelpagano, con annesso il campanile romanico, infine le chiese di Prugno e Rivacciòla.
“Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati”

Le antiche tradizioni contadine locali di coltivazione delle piante nascono anche per salvaguardare gli alberi da frutto di varietà ormai abbandonate o uscite di produzione. A questi frutti dimenticati Casola Valsenio dedica un originale appuntamento autunnale: la Festa dei Frutti Dimenticati, che oramai è arrivata alla 28esima edizione, in programma nei weekend 13-14 e 20-21 ottobre 2018.
Piante spontanee o coltivate negli orti e nei frutteti di casa per il consumo domestico fin dal tardo Medioevo, i frutti dimenticati sono perlopiù caratteristici della stagione autunnale e rappresentavano una preziosa scorta di cibo da conservare con cura per l’inverno. Salvati dall’estinzione e recuperati ecco tanti bei frutti profumati, dai colori caldi e dai nomi spesso originali: giuggiole, pere spadone, corniole, nespole, mele cotogne, corbezzoli, azzeruole, sorbe, pere volpine, uva spina, senza dimenticare noci, nocciole, melagrane e ovviamente i Marroni.
La competizione della festa e vecchi sapori che riaffiorano
L’interesse verso i frutti di un tempo è rivolto anche e soprattutto al recupero di antichi metodi di conservazione, lavorazione e consumo alimentare. Per questo, nel corso della festa si svolge un concorso di marmellate, uno di dolci al Marrone e uno tra i Ristoranti delle vallate tra Imola e Faenza alla sua seconda edizione “L’Indimenticabile”.
Mentre i ristoranti della zona propongono per tutto l’autunno la “Cucina ai frutti dimenticati”. Si tratta di piatti che utilizzano i prodotti tradizionali del territorio, dai più tradizionali ai più moderni, proponendo una cucina gradevole, naturale e dal forte potere evocativo. Fra le ricette a base di questi frutti ricordiamo: la salsa di rovo e di gelso, le composte di corniole e di cotogne, la torta di mele selvatiche e i dessert con protagoniste le pere volpine, le castagne, l’alkermes, il vino e il formaggio.
Un antico piatto tipico, il “migliaccio“, che richiede mele cotogne, pere volpine, mele gialle, cioccolato, pane raffermo grattugiato, canditi, riso e, secondo l’antica ricetta, sangue di maiale in aggiunta, è preparato proprio grazie a questi frutti.
A Casola Valsenio, infine, i frutti dimenticati si sposano perfettamente con le piante aromatiche del locale Giardino delle Erbe e danno vita a piatti straordinari come le insalate di sedano, ribes bianco e rosso in agrodolce, o di finocchio selvatico con tarassaco, cerfoglio e salsa di melagrana, ottime se condite con l’olio extravergine Brisighello.
Il giardino delle Erbe, una meraviglia a cielo aperto

Intitolato ad Augusto Rinaldi Ceroni, che lo realizzò nel 1938 per poi trasferirlo nell’attuale sito nel 1975, è un contenitore delle erbe e delle piante officinali. Nei suo quattro gradoni vengono coltivate a uso scientifico, didattico e divulgativo oltre 400 specie di piante utilizzate in cucina, nella medicina e nella cosmesi.
E’ un mondo che coinvolge sia lo studioso che il visitatore curioso ed appassionato grazie anche alla presenza di una biblioteca specializzata, laboratori, una mostra fotografica permanente, un’olfattoteca e un punto vendita che propone piante, semi e prodotti officinali.
Erbe in fiore
L’ultima domenica di Maggio, nel periodo della maggior fioritura, il Giardino delle Erbe propone una giornata nella quale si alternano visite guidate, conferenze e laboratori per conoscere e utilizzare i fiori officinali. Negli spazi del Giardino troviamo anche un mercatino con esposizione e commercializzazione, sia al naturale che lavorati, di fiori utilizzati in cucina e per il benessere del corpo.
Casola Valsenio e la guerra: onorificenze
Il comune di Casola Valsenio è tra le città decorate al valore militare per la guerra di liberazione, è stato onorato della Croce di guerra al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Domenica 3 novembre 1985, nell’ambito della Festa dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate, in piazza del Popolo a Ravenna è stata consegnata al Comune di Casola Valsenio la Croce al valore militare per il contributo dato alla lotta partigiana.
«Vivaio di fieri cittadini animati da profondo amor patrio ed ardente desiderio di libertà, coraggiosamente sostenne e alimentò la lotta contro il nemico oppressore. Sopportò con fermezza sacrifici e distruzioni, offrendo alla causa della Resistenza dolori, sangue e lutti»
Insomma, Casola Valsenio è un piccolo diamante della Romagna!