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Santa Caterina d’Alessandria e i biscotti di Ravenna

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Il 25 Novembre, per il calendario liturgico, è il giorno in cui si festeggia Santa Caterina d’Alessandria, martire del IV secolo di Alessandria d’Egitto.

A Ravenna, in questo giorno di festa, è tradizione che panifici, pasticcerie e negozi preparino dei dolcetti particolari: le Caterine.

Una storia di amore che ha dato vita ad una lunga tradizione

Le Caterine, preparate solo per la giornata di Santa Caterina d’Alessandria, sono piccole prelibatezze a forma di bambolina, gallina o gallo, molto amate da grandi e piccini per la loro dolcezza e la simpatica forma.

Vengono ricoperte di cioccolato, glassa e zuccherini e ogni biscotto ha un significato ben preciso.

Il biscotto a forma di donnina è un omaggio al Santa Caterina d’Alessandria; le galline, invece, vogliono essere di buon auspicio per una vita florida mentre i galli sono simbolo di rinascita e di un nuovo inizio.

La tradizione riguarda solo il centro della città e la sua origine è alquanto incerta ma le Caterine hanno una la loro storia ben precisa.

Si narra, infatti, che una giovane sarta e un pasticcere innamorati fossero ostacolati nei loro incontri dalla famiglia della ragazza. Fu così che lui, per trovare il modo di ricordarle i sentimenti che provava nei suoi confronti, ideò un biscotto a forma di bambola per sorprenderla e rincuorarla.

 Santa Caterina d'Alessandria le caterine

Non solo simbolo di amore

Santa Caterina d’Alessandria, a cui sono dedicati i biscotti, è patrona delle sarte, degli studenti, dei filosofi, dei mugnai, dei ceramisti e dei lavoratori dell’industria cartaia.

Il 25 novembre, che ricorda il suo tremendo martirio, dal 1999 è diventato, grazie all’ONU, un giorno ancora più importante. Lo stesso giorno infatti viene commemorato anche come La Giornata Internazionale Contro La Violenza Sulle Donne.

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La storia di Santa Caterina d’Alessandria

Secondo la Legenda Aurea, ovvero un testo agiografico di larghissimo successo nel Medioevo, Caterina era una ragazza di nobili origini e di rara bellezza che ad Alessandria si dedicò allo studio della filosofia e delle arti e che rifiutò di sposare l’imperatore Massenzio perché cristiana.

Massenzio mandò quindi a chiamare oratori e filosofi nel tentativo di distoglierla dalla fede in Cristo. Caterina, tuttavia, disputò tanto bene da riuscire lei stessa a convertirli, suscitando così l’ira dell’imperatore che ne ordinò il supplizio.

Per questa sua leggendaria sapienza, capace persino di convertire i filosofi pagani, Caterina è diventata protettrice degli studenti di filosofia, teologia e universitari in genere. Santa Caterina, in questa veste, è patrona delle Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova e di Siena e nel XIII secolo è stata proclamata patrona dell’Università Sorbona di Parigi.

“Un mese prima di Natale, un mese dopo Natale, è inverno naturale”.

Secondo le tradizioni contadine romagnole, si credeva che l’inverno iniziasse proprio il 25 Novembre, un mese esatto prima di Natale, e terminasse, dopo due mesi, il 25 gennaio, giorno della conversione di San Paolo.

Non ci è nota l’origine di tali tradizione che hanno però dato spunto ad Aldo Spallicci per una canzone popolare che ricorda anche le dolci prelibatezze Ravennati:

“Par Santa Catarena e gal e la galèna, la bëla bambuzena; pianzì burdel s’ avlì di brazadel”

“Per Santa Caterina il gallo e la gallina, la bella bambolina; piangete bambini se volete le ciambelline”

Ancora una volta la tradizione romagnola unisce quindi modernità a culto e a tradizione. Un’unica giornata destinata a celebrare e a ricordare donne che, sia ieri che oggi, sono state uccise per difendere i propri ideali, la propria fede, ma anche i propri sogni e le proprie speranze.

Per celebrare al meglio questo giorno speciale vogliamo lasciarvi la ricetta delle caterine, in modo che ognuno di noi possa onorare questa storia e le donne.

Ricetta delle Caterine

Ingredienti per 6 porzioni:

• 500 gr. di farina bianca

• 100 gr. di burro fuso

• 200 gr. di zucchero

• 2 uova intere

• 1 bustina di lievito per dolci

• scorza di limone grattugiata

• granella di zucchero, palline colorate e d’argento, cioccolatini colorati, glassa per dolci.

Preparazione:

Amalgamare lo zucchero e le uova, dopodiché aggiungere il burro fuso e la scorza grattugiata del limone e procedere nell’impasto.

Unire la farina e il lievito setacciati e mischiare il tutto sino a ottenere un composto liscio e omogeneo.

Coprire quindi l’impasto e lasciare riposare per 20 minuti in frigorifero mentre preriscaldate il forno a 180 C°.

Stendere l’impasto con il matterello fino ad ottenere la pasta dallo spessore di circa 1 cm. Da questo ricavare le figure desiderate con un coltello o con delle formine.

Coprire una teglia coperta con carta da forno e disporre i biscotti. Procedere decorandole a piacimento con glassa, granella di zucchero, piccoli cioccolatini colorati o perline commestibili.

Infornare e cuocere per circa 10- 12 minuti sino a raggiungere la doratura. Lasciare raffreddare i biscotti prima di consumarli.

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