Partiamo dal presupposto che la piadina cambia lungo la riviera romagnola, partendo da Rimini dove troviamo una piadina molto sottile per poi procedere verso l’interno, il cesenate e il forlivese e a nord verso Ravenna, fino a salire sulle colline e poi sulle montagne, dove, la piadina, diventa sempre più spessa. Prima di capire perchè si chiama crescione o cassone capiamo le origini della piadina!
Origini della piadina
La piadina, considerata da Giovanni Pascoli come «il pane, anzi il cibo nazionale dei Romagnoli», ha origini antichissime. I Romani la conoscevano già. La prima testimonianza scritta della piadina sembrerebbe risalire all’anno 1371. Nella Descriptio Romandiolae, il cardinal legato Anglico de Grimoard, ne fissa per la prima volta la ricetta: “Si fa con farina di grano intrisa d’acqua e condita con sale. Si può impastare anche con il latte e condire con un po’ di strutto”.
Si ma… cassone o crescione?
Il cassone o cascione o crescione (in romagnolo carsòn o casòun) è un piatto, tipico dello street food romagnolo, preparato con l’impasto della piadina. La sfoglia viene farcita, ripiegata e chiusa prima della cottura. Per chiudere i crescioni sono generalmente usati i rebbi di una forchetta per schiacciare ed unire i bordi. Il nome deriva dalla farcitura più utilizzata: L’ erba crescione, meno diffusa ai nostri giorni, un tempo cresceva rigogliosa lungo i fossati: questa erba, di per sé già gustosa, veniva ulteriormente insaporita con aglio, cipolla o scalogno. Questa usanza deriverebbe dal largo uso che si è sempre fatto nella cucina romagnola di erbe (compresa la “bietola”, ovvero le foglie della barbabietola che si raccoglievano per diradarne la coltura).
E’ tutta una questione di campanile! Il modo di chiamare questo piatto varia dalla zona in cui ci si trova, spostandosi verso rimini si usa l’appellativo Cassone, andando verso Ravenna lo si chiama invece Crescione.
Le dispute di campanile sono state risolte con il Regolamento 1174 del 24 ottobre 2014, pubblicato in data 4 novembre 2014 sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, in cui la piadina romagnola, piada romagnola nella variante più sottile e sfogliata, “alla Riminese”, è stata registrata come Indicazione Geografica Protetta.
Cambia il nome ma la sostanza resta
Ed infatti è proprio così, nonostante ci sia una piccola disputa tra i cittadini dei vari comuni, su come chiamare questo prodotto, rimane comunque uno dei piatti più buoni e tipici della Romagna.
Oggi si può mangiare il crescione o cassone con farciture meno tradizionali, ma più comuni ai giorni d’oggi, come mozzarella e pomodoro, zucca e patate e tante altre farciture per tutti i palati!
Sarà poi un vero e proprio momento di tradizione, assaporare il crescione o cassone nel tipico chiosco di piadina a righe rosse e bianche!