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Castagnole romagnole di Carnevale

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Inizia proprio oggi, in questo Giovedì Grasso, Carnevale, una delle feste più amate in tutto il mondo da grandi e piccini. In questo periodo di festa è buona abitudine preparare le famose Castagnole romagnole di Carnevale.

Le origini delle Castagnole

Le castagnole sono un dolce tipico di Carnevale, appartenente alla tradizione romagnola. Si chiamano in questo modo per la loro forma e dimensione che ricordano appunto quelle delle castagne. Conosciute anche come favette, sono delle deliziose palline di impasto, realizzato con farina, zucchero e uova, fritte in olio di semi bollente e poi generosamente cosparse di zucchero a velo. Il risultato sono dei bocconcini fragranti all’esterno e soffici all’interno, talmente deliziosi che sarà impossibile resistervi.

Una ricetta semplice ma estremamente gustosa.

Le origini del Carnevale

Prima di lasciarvi alla gustosa ricetta delle castagnole vogliamo raccontarvi un po’ le origini di questa festa bizzarra.

Secondo la più accreditata interpretazione la parola ‘carnevale’ deriverebbe dal latino carnem levare (“eliminare la carne”), poiché indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.

La celebrazione del carnevale ha origini in festività molto antiche, come per esempio le dionisiache greche (le antesterie) o i saturnali romani. Durante le feste dionisiache e saturnali si viveva un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.

Una leggenda narra che il primo carnevale venne solennizzato in un piccolo paesino svizzero di nome Brusio, più precisamente nella frazione di “Müreda”.

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Perché a Milano si festeggia dopo?

Nel rito Ambrosiano – che viene osservato nella diocesi di Milano e in alcune diocesi vicine – la giornata principale per il festeggiamento del Carnevale non è il Martedì Grasso, ma il Sabato, quattro giorni dopo il martedì Grasso del rito Romano. La Quaresima nel rito Ambrosiano non inizia il mercoledì ma la domenica subito dopo il sabato del Carnevale. Il ritardo è legato al culto di Sant’Ambrogio, patrono della città lombarda.

Perché ci si maschera a Carnevale?

Una delle ipotesi sull’origine si trova nell’antica tradizione pagana. Durante il periodo dei Saturnali che hanno poi dato origine alla festa, si era soliti sovvertire ogni tipo di gerarchia invertendo così i ruoli imposti dalla società. Il povero per una volta poteva tramutarsi in ricco e viceversa. Un’altra ipotesi, invece, ha un’origine più arcaica: si dava modo allo spirito dei defunti di fare festeggiamenti sfrenati in cambio di abbondanti raccolti. Proiettandola ai giorni nostri, invece, mascherarsi indica un modo per uscire dal quotidiano, disfarsi del proprio ruolo sociale, negare sé stessi per divenire altro.

Perché si usano i coriandoli?

Nel Rinascimento per Carnevale i semi del coriandolo venivano glassati con lo zucchero, e da li iniziò la tradizione dei coriandoli a Carnevale, in un secondo momento formati da piccole pallottole di gesso, attualmente dischetti di carta multicolori. L’usanza di lanciare piccoli oggetti è in realtà molto più vecchia e risale all’Antica Grecia. Perché lanciare qualcosa? Secondo alcuni sarebbe il modo per mostrare la propria partecipazione al trionfo anche senza poter raggiungere fisicamente la persona. Il lancio di fiori o di coriandoli richiamerebbe il lancio di doni (e in effetti si usano soprattutto per i grandi eventi sportivi). Secondo altri l’usanza avrebbe origine con i poteri magici attribuiti ai fiori e alle piante.

Ricetta delle castagnole romagnole di carnevale

Dopo queste curiosità sul Carnevale ecco a voi la ricetta per realizzare le vostre castagnole romagnole a casa!

Castagnole romagnole di carnevale 1

Ingredienti per circa 30 castagnole romagnole:

  • 200 gr di Farina tipo 00
  • 50 gr di zucchero
  • 40 gr di Burro
  • 8 gr di Lievito in polvere per dolci
  • 2 Uova
  • Mezza scorza di limone
  • 1 pizzico di sale
  • 1 baccello di vaniglia
  • 1 cucchiaio di liquore all’anice (facoltativo)
  • Zucchero q.b. per cospargerle
  • Olio di semi di arachidi per la frittura

Procedimento:

Incidete il baccello di vaniglia in modo da prelevarne i semi, uniteli allo zucchero e mescolateli insieme.

Mettete la farina in una ciotola a parte, uniteci lo zucchero mescolato ai semi di vaniglia e le uova. Adesso è il momento di unire anche il burro, la scorza di limone grattugiata e il liquore all’anice (se piace).

Proseguite aggiungendo giusto un pizzico di sale e aggiungendo anche il lievito, ovviamente setacciato. Dopo che avete unito tutti gli ingredienti, prendete una forchetta e procedete a mescolarli. In seguito, continuate la lavorazione impastando con le mani.

Quando vedrete un impasto omogeneo e uniforme mettetelo in un altro piano di lavoro, precedentemente infarinato.

Impastate tutto il composto finché non avrete una pagnotta liscia e morbida. Se vedete che è molto appiccicosa, continuate aiutandovi con il tarocco. Mettete ora la pagnotta in una ciotola, copritela con la pellicola trasparente e lasciatela a riposo per una mezz’oretta.

Dopo il tempo di lievitazione, cominciate a scaldare l’olio per la frittura facendo in modo che raggiunga i 170: è questa la temperatura ideale per far ottenere alle Castagnole la loro tipica e giusta doratura, oltre alla perfetta cottura interna.

Mentre l’olio scalda iniziate a dare forma alle Castagnole, prendendo un po’ di impasto dalla ciotola e facendo un filone su un piano infarinato. Con il tarocco tagliate dei pezzi di pasta.

Modellate ogni porzione con le mani facendo delle palline. Una volta che l’olio ha raggiunto la temperatura idonea alla frittura, metteteci pochi pezzi alla volta aiutandovi con la schiumarola per trasferirli all’interno del tegame senza rischiare di rovinarli.

Quando sono all’interno della padella, girate le castagnole spesso, sempre con l’aiuto della schiumarola: in questo modo la cottura ne esce uniforme. Quando vedete che sono ben dorate, scolatele e poi mettetele su un foglio di carta per eliminare l’olio in eccesso.

Mentre scolano versate lo zucchero semolato in una ciotola, e dopo che l’olio in eccesso è scolato tutto, fatele rotolare all’interno della ciotola con lo zucchero (attenzione: devono essere ancora calde!). Fate la stessa operazione con tutte le castagnole, e poi servitele immediatamente.

Per renderle ancora più gustose potete farcirle con crema pasticcera, crema al mascarpone o nutella!

Conservazione delle castagnole romagnole

È importante che le castagnole romagnole siano consumate subito, al massimo durante la giornata. Infatti l’impasto si conserva in frigo per massimo un giorno, e non è consigliabile congelarle.

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